L’analisi funzionale nel software development
La complessità delle imprese moderne richiede un elevato grado di controllo per far sì che ogni attività proceda come da programma, per monitorare l’avanzamento dei lavori, per ridurre rischi come il danneggiamento dei macchinari e gli infortuni sul lavoro, per eliminare gli sprechi e per ottimizzare in generale tutto il workflow. Tale complessità non è possibile che venga gestita solo da personale umano, specie se l’attività si articola su diversi siti: è quindi necessario affidare parte di questi compiti a software.
Per quanto sia possibile implementare software già pronti, è innegabile che un programma realizzato su misura per la specifica impresa offra un importante vantaggio aggiunto: calandosi alla perfezione nella realtà concreta dell’azienda e abbinando le sue specifiche tecniche con quelle dell’infrastruttura informatica già presente e del parco macchine già installato, si riesce a esercitare un controllo più profondo, efficiente e completo.
Perché ciò trovi un effettivo riscontro nella realtà, però, è importante capire fin dai primi passaggi le esigenze che il programma dovrà soddisfare e gestire il software development di conseguenza: per questo è cruciale per il successo di questi progetti effettuare un’analisi funzionale.
L’analisi funzionale consente di definire i processi su cui si fonderà il programma, così da circoscrivere il suo campo d’azione, tarare conseguentemente le specifiche tecniche e quindi fare le scelte operative più consone al progetto in ambito sia di codifica che di hardware su cui verrà implementato.
Nello specifico, già in questa fase si definiscono tutti gli aspetti su cui si fonderà il funzionamento del programma e la sua interazione sia con altri dispositivi, software e reti, sia con il personale umano: tra questi ci sono le procedure, il linguaggio, i metadati e la user experience.
Definiti tutti questi aspetti, si avranno delle solide fondamenta su cui sviluppare le fasi successive di hardware e software design, e più è valido e completo il lavoro svolto durante l’analisi funzionale, più si potrà procedere velocemente evitando errori e migliorando l’efficienza del prodotto finale.
All’atto pratico, l’analisi funzionale parte dal confronto con il cliente per capire esigenze, comprendere quanto già implementato nella sua azienda e definire gli obiettivi da raggiungere; segue la realizzazione prima di un documento di sintesi e poi di una rappresentazione, detta wireframe, del programma per far comprendere cosa farà e come, nonché anticipare come ci si potrà interfacciare, così che il committente possa valutare il progetto e decidere se approvarlo, offrire nuovi input o chiedere un nuovo studio.
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