Come convertire un’attività all’Industria 4.0
La digitalizzazione di un’impresa è un passo che, giorno dopo giorno, diventa sempre più obbligatorio per mantenere la propria posizione sul mercato e rimanere competitivi.
I principi dell’Industria 4.0 possono essere calati su realtà sia grandi che piccole per raccogliere e analizzare dati, demandare ai macchinari compiti ripetitivi impiegando le risorse umane su attività a maggior valore, organizzare più efficacemente produzione e logistica, controllare le attività in modo centralizzato e da remoto, migliorare la sicurezza e, in definitiva, incrementare la produttività.
Questo processo di trasformazione digitale parte da una semplice domanda: “Come migliorare la mia efficienza operativa?”.
Per poter rispondere a questa domanda e tradurre la risposta in interventi in ottica di Industria 4.0 è necessario partire dall’analisi della propria situazione, distinguendo le attività che vengono svolte all’interno dell’azienda e individuando i macchinari coinvolti nei singoli processi.
Non è quindi necessario per forza sostituire il parco macchine, è possibile procedere con un massiccio revamping degli asset già presenti per renderli compatibili con gli obiettivi dell’Industria 4.0.
In questa fase è importante affidarsi a consulenti esperti capaci di analizzare le caratteristiche di questi macchinari e valutare la fattibilità di implementare un protocollo di comunicazione I/O in grado di instaurare un collegamento macchina-interfaccia (anche remota) e macchina-macchina.
La scelta delle interfacce operatore (HMI) con cui verranno controllati i macchinari dovrà essere orientata per favorire l’immediatezza e la facilità d’uso, così che diventino un elemento che faciliti il lavoro anziché complicarlo: ciò renderà anche più semplice la formazione del personale all’impiego del nuovo strumento.
Inoltre, identificando gli aspetti di performance chiave della macchina e del ciclo produttivo, è possibile impostare allarmi capaci di avvisare in modo tempestivo gli operatori di eventuali problemi prima che diventino criticità, come degrado della macchina o cali di produzione.
Estendendo poi questi principi all’intero workflow sarà possibile migliorare a 360° l’efficienza della produzione, grazie a monitoraggio, programmazione e automazione di tutti gli step. Il maggiore controllo su tutti i sistemi permette anche di ottenere un grado maggiore di flessibilità della produzione, necessaria per rispondere alle mutevoli richieste del mercato.
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