Cosa prevede il Piano Transizione 4.0 per il 2023
Per completare gli investimenti in beni strumentali Industry 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022 c'è tempo fino al 30 settembre 2023 e non, come originariamente affermato, al 31 dicembre 2023.
Il 21 dicembre 2022 si è tenuto a Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri incentrato sul tema delle “proroghe”. Tra gli altri provvedimenti intrapresi uno riguarda il tema del credito di imposta legato al Piano Transizione 4.0 (Piano Transizione 4.0 è il nuovo nome del piano precedentemente conosciuto come Industry 4.0).
Questo lo stralcio dal comunicato stampa ufficiale emesso dalla Presidenza del Consiglio al termine della riunione:
“In materia di credito d’imposta, considerate le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, si proroga al 31 dicembre 2023 il termine per la consegna dei beni strumentali materiali acquistati entro il 31 dicembre 2022, sempre a condizione che il relativo ordine risulti accettato dal venditore e che sia avvenuto il pagamento di un acconto non inferiore al 20% del corrispettivo pattuito.”
Questo il commento del Ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso: “È un segnale di attenzione doveroso per quelle imprese che stanno investendo e che potranno così accedere ad un credito d’imposta più elevato in un contesto internazionale profondamente mutato”.
In pratica le condizioni necessarie che devono verificarsi per l’applicazione del credito di imposta Industry 4.0 (con le stesse aliquote del 2022) sono due:
- l’ordine risulti accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022
- sempre entro tale data sia stato effettuato il pagamento di un acconto almeno pari al 20% del costo
In definitiva: la nuova Legge di Bilancio mantiene inalterate le due condizioni necessarie ad ottenere il credito di imposta (ordine e acconto) ma anticipa il termine massimo di consegna dei beni acquistati al 30 settembre 2023.
Nel caso in cui la consegna del bene prenotato nel 2022 slitti oltre il 30 settembre, le aliquote si riducono del 50%.
Industry 4.0: una proroga dimezzata
La delusione da parte di molte imprese per questo provvedimento è doppia.Da una parte, anche in seguito alle parole del ministro Adolfo Urso, si sperava che le nuove aliquote, di quello che originariamente era il piano Industry 4.0, potessero tornare verso quelle adottate lo scorso anno; dall’altra che i tempi di consegna potessero essere prolungati (come originariamente promesso) a fine anno e non solo all’autunno.
Tuttavia, già nei primissimi mesi del 2023, fonti governative parlano dell’avvio di un confronto a 360 gradi sul tema della digitalizzazione delle imprese e di una revisione completa del Piano Transizione 4.0. Revisione che potrebbe anche sfociare nel rilascio di provvedimenti ad hoc.
Nel frattempo, in attesa di una auspicate revisione, queste le nuove aliquote del credito d’imposta Industry 4.0 previste per gli investimenti in beni strumentali:
- 20% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro (nel 2022 era il 40%)
- 10% del costo per investimenti compresi tra 2,5 milioni di euro e 10 milioni di euro (nel 2022 era il 20%)
- 5% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro ma fino al limite massimo di 20 milioni di euro (nel 2022 era il 10%)