Industry 4.0 in Europa, tra incertezze e opportunità
L’Industry 4.0 rappresenta il futuro dell’imprenditoria, ma ancora oggi questo paradigma fatica a prendere piede: nonostante un’importante crescita sul mercato della trasformazione digitale e gli innegabili vantaggi che derivano dall’automazione e ottimizzazione dei processi, molte imprese europee sono ancora agli inizi di questa digitalizzazione.
Secondo l’istituto di ricerche di mercato YouGov che ha intervistato 1.452 decisori provenienti da dieci Paesi dell’Europa, Italia compresa, solo il 23% delle aziende coinvolte nella rilevazione ha iniziato il proprio processo di digitalizzazione delle attività, contro oltre il 50% di esse che non hanno neppure definito una strategia per affrontare quest’importante trasformazione.
Questa esitazione si può attribuire, almeno parzialmente, alla percezione della complessità del processo di digitalizzazione: la maggior parte dei decisori vede l’Industry 4.0 come un progetto multidimensionale che quindi richiede un’attenta mappatura dei processi di un’azienda e la collaborazione di tutte le figure che operano al suo interno per definire e implementare soluzioni di efficientamento in chiave digitale. Altri motivi che frenano un’impresa dall’adottare i paradigmi dell’Industry 4.0 sono tempistiche e costi (32%), sicurezza informatica (28%) e incompatibilità tra tecnologie (26%).
Nonostante le difficoltà di implementazione, è importante notare che c’è una forte consapevolezza dei vantaggi che derivano dall’adottare un approccio Industry 4.0: per il 70% dei decisori comporta un miglioramento delle condizioni del luogo di lavoro, specie in termini di sicurezza e cultura aziendale, e per l’82% un incremento dell’efficienza, strettamente connesso alla diminuzione dei costi, all’aumento della qualità e del servizio, e alla protezione di strutture, macchinari e informazioni.
Gli ambiti dell’Industry 4.0 che suscitano maggiore interesse sono l’Internet of Things (IoT), la Realtà Aumentata (AR) e l’Intelligenza Artificiale (AI): in ambito IoT si punta all’automazione della gestione delle commesse, la comunicazione machine-to-machine, l’analisi predittiva e il controllo delle macchine da remoto; l’AR si tradurrebbe in un migliore controllo della qualità, una maggiore efficienza negli interventi sui macchinari e un’ottimizzazione dei processi produttivi, mentre l’AI offrirebbe strumenti avanzati e automatizzati di monitoraggio e gestione, permettendo la manutenzione predittiva, vigilando sulla sicurezza degli impianti e pianificando la produzione in modo dinamico.
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